10 gennaio 2016

Un dejavu befanesco che si ripete da anni

Il nuovo mezzo della Befana
È il 6 gennaio e come tutti gli anni vado al Gaslini per accompagnare nei reparti le Befane arrivate con le Fiat 500...
Sono ormai 6 anni consecutivi! Praticamente da quando sono entrata in Band...
E nonostante questo ogni anno c'è sempre qualcosa di diverso e le emozioni non mancano!!!
La grande novità di quest'anno è rappresentata da un presepe, che nel periodo natalizio non manca quasi mai. Solo che il nostro è fatto interamente di cioccolato, enorme e tutto da rompere e gustare insieme!
Alcuni volontari si fermano in tana per abbellirla e renderla calda ed accogliente mentre altri scaricano le tensioni rompendolo la scultura di cioccolato... Insomma tutto sembra molto dolce!!!
Le premesse del presidente Genoano e del fondatore Doriano sono di non parlare di derby... ed io sono molto d'accordo perché come il presidente ero allo stadio!!!
Cominciano ad arrivare le 500 con le befane e io comincio a vedere volti noti...ci vediamo una volta all'anno ma quando ci incontriamo è come se ci fossimo visti qualche giorno prima!
Io scelgo di andare in Malattie infettive portando con me un gruppetto non molto numeroso e la "mia" befana è una veterana dell'evento!
Visto il reparto un po' pauroso, le raccomandazioni di rito ai partecipanti non mancano ma queste non fermano la truppa. Si attraversano lunghi ed infiniti corridoi (il reparto è in fondo al corridoio giallo e per arrivarci ci si impiega qualche minuto buono) e finalmente si arriva a destinazione! Le infermiere ci accolgono con il sorriso, dicendoci che ci stavano aspettando ed il clima di festa si inizia a respirare!
Si comincia a girare tra le varie stanzette e nel gruppo qualcuno si emoziona un pochino... ma tra la befana, i regali e i sorrisi dei bimbi tutto è andato bene!
Alcuni bimbi erano un po' spaventati, altri divertiti, alcuni piccolini e alcuni grandi ...ma a tutti abbiamo lasciato un regalino, un sorriso e un attimo di spensieratezza!
Le mamme erano le più divertite!

In una stanza erano appena passate delle befane di un'altra associazione ...ma appena la mamma mi ha visto con la maglietta ha esclamato con un sorriso "ahhh ma voi siete della Band degli Orsi!!!"
Siii che bello quando ti riconoscono... la Band è UNICA!

Nell'ultima stanzetta troviamo due "bambini" un po' cresciuti ... e il ragazzotto ci accoglie con stupore misto a sorriso....
Non avevamo regali giusti per la loro età, ma è bastato un attimo perché tornassero tutte e due bimbi e si "litigassero" per un tira segno e uno sparabolle!!!
Tornando verso l'aula magna scherzo con la befana e con chi si ricorda di me perché feci animazione al nipotino!

Ogni anno è bello raccontare al club delle 500 i progressi che stiamo facendo (anche grazie alle loro donazioni) ed è bello accompagnarli in Tana per una merenda ...
fare la foto di gruppo ...Fiat 500, Befane e volontari Band!!!
Insomma una mattinata alternativa, ma molto piacevole... torno a casa stanca, ma felice!!!
Buona Befana a tutti ...e vi aspetto il 6 gennaio 2017!!!
Barbara

3 gennaio 2016

Che dici se il 2 gennaio apriamo insieme la tana?

Accogliere sempre
Ormai l'anno nuovo è arrivato da un giorno ma come proposito personale mi sono imposto di non perdere le buone abitudini passate e affrontare sempre col sorriso tutto quello che mi accadrà. Non sempre ci riuscirò, perché purtroppo non sempre sono così ligio alle mie promesse, ma comunque ci proverò.
Un mio buon proposito del 2016 (spero di riuscire a mantenere il più possibile) è quello di continuare a dedicare il mio tempo libero all'attività bandistica in tutti quegli aspetti che più mi interessano. Sicuramente l'animazione in reparto è l'attività che seguo maggiormente, ma spero di trovare qualche ritaglio di tempo per le attività di accoglienza presso la tana dell'orso. Sono proprio questi ultimi turni che mi stanno aiutando a vivere l'importanza che questo locale ha, non solo per noi volontari, ma soprattutto per quei genitori che rincorrono la loro quotidianità.
E' una mattina piovosa e fredda, che ha inizio alle 9.15 con un caffè preso insieme alla mia compagna di tana. E' stata proprio di Elena, è il nome dell'altra orsa che starà con me fino alle 12.30, l'idea di iniziare così il turno e l'ho trovato sicuramente un ottimo modo di partire.
Le 9.30 arrivano puntuali e la saracinesca della tana si alza per la seconda volta nel 2016. E' tale e quale a come l'avevo lasciata nell'anno precedente: colorata, festiva e piena di vestiti profumati, asciutti e pronti ad essere riconsegnati ai proprietari. Si inizia il turno andando ad aprire le finestre, accendere i condizionatori, accendere i computer e leggere l'agendina per capire cosa c'è da fare. Rimango piacevolmente sorpreso dal semplice "Buon Anno" scritto proprio nella prima pagina da un altro volontario. E' un bel modo di iniziare!
Tempo di prendere confidenza con i panni in lavatrice e facciamo la conoscenza di una coppia di genitori, oserei dire sardi dall'accento, che cedono delicatamente ai vizietti che la tana offre: entrambi accettano volentieri un caffè, ma non si accomodano e nemmeno cedono alla tentazione dei biscotti nonostante abbia provato in ogni modo a farglieli prendere... Nulla, integerrimi: la dieta rigorosa ha vinto! Un dialogo banale e qualche battutina qua e là ci ha fatto sorridere così da iniziare bene quella giornata.
Tempo di controllare i nostri rifugi e far partire la lavatrice che un altro papà varca la soglia.
E' molto garbato e pacato: come da accordi telefonici sarà lui il prossimo ospite di una nostra stanza. Rimane stupito che il volontario (in questo caso me) lo accompagni all'interno del rifugio, gli porti le lenzuola, le federe e gli chieda se ha bisogno di un accappattoio! Devo dire che non mi era ancora capitato di fare entrare un genitore nel rifugio e l'impacciataggine si è vista: non sapevo dove fosse l'occorrente per il pernottamento, mi sono dimenticato di far compilare il modulo eppure lo sapevo bene... Insomma un piccolo disastro, ma per fortuna tutto recuperabile grazie alla mia compagna di tana che ha sistemato ciò che io non ero in grado di fare.
Essere un orso non vuol dire risolvere tutti i grandi problemi di una famiglia, ma semplicemente dimostrare di esserci con le proprie caratteristiche e capacità, il proprio sorriso e disponibilità.
Sono proprio felice di aver puntato la sveglia presto nonostante sia in ferie, di aver sfidato la pioggia e il freddo che sicuramente mi avrebbero chiuso in casa facendo vincere la mia pigrizia per aprire la tana.
Gigio

30 dicembre 2015

Il 25 dicembre

Buon Natale dalla Band
Ogni Natale è diverso dai precedenti; ogni volta un qualcosa di diverso si nasconde sotto l'albero...
A volte la novità si nasconde dentro ad un regalo, fasciato ed infiocchettato, ricevuto da una persona che ti ha pensato anche solo per un istante...
A volte invece è nascosta dietro ad uno squillo, magari che interrompe la tua frenesia festiva, che quasi saresti tentato di non rispondere... Oppure in un messaggio di auguri ricevuto su whatsapp, quello che quando leggi dici essere banale e già letto, ma che in realtà nasconde una volontà di esserti vicino almeno con un pensiero, seppur scontato...
A volte invece rimani sorpreso dalle luminarie...
Quelle luminarie che illuminano le strade di tutto il mondo indipendentemente dalle loro latitudini (certo al Polo Nord non mi aspetto che ci siano, ma sarebbe carino immaginarlo!) e che trasportano per strada un po' del clima natalizio che si respira in quasi ogni casa...
E' evidente che il Natale non raggiunge proprio tutte le case; almeno ci prova a bussare a tutte le porte sin dal 24 sera e spetta ai proprietari decidere se farlo entrare o meno. Non sempre l'aria di festa è gradita perché ci sono circostanze in cui anche una canzoncina può risultare fuori luogo perché riporta alla mente situazioni complicate, non positive... Ma tranquilli che non voglio parlare di questo ma del tentativo di portare l'aria di festa anche lì dove si pensa se ne respiri poca.
E' venerdì sera, "Uno come tanti!" - dice chi è abituato ad andare a fare animazione in reparto ogni venerdì e non si stupisce nemmeno troppo delle grandi adesioni (è innegabile che il venerdì sia un giorno in cui i volontari sono molto presenti), ma non saprei dire se fossero proprio questi i numeri che si attendevano!
Sarà stato che quel venerdì non era uno qualsiasi, ma proprio il 25 Dicembre! Si il giorno che è stato ideato e pensato proprio per festeggiare tutti i bambini e quando dico tutti mi riferisco proprio a tutti!!!
Sono stati ben 30 i volontari vestiti in tema natalizio che sono entrati in ospedale per distribuire sorrisi, momenti di svago e gli immancabili regali natalizi a tutti i bambini presenti. Volontari arrivati da ogni giorno che hanno deciso di raddoppiare la loro presenza settimanale pur di essere presenti in quel giorno speciale...
E non dimentichiamo anche che al mattino altri volontari hanno tenuto aperta la tana dell'orso per coccolare anche coloro che ormai bambini non lo sono più da tempo, che hanno indossato gli abiti da genitori e che sognano di esaudire ogni desiderio dei proprio figli.
Voi che leggerete questo breve racconto probabilmente non capirete il motivo per cui è stato pubblicato: vi sembrerà ovvio, ma per me che scrivo no.
Non ho mai visto un affluenza così grande organizzata spontaneamente dai volontari se non per occasioni in cui c'era da festeggiare qualcosa di noi. La tana di suo aveva iniziato prima a tenere aperto anche durante le festività e chi andava in reparto cercava di non dimenticarsi di fare la sua normale attività di animazione... Ma mai ho visto un gruppo così presente proprio il giorno di Natale.
Questa è stata la più grande novità del Natale 2015!
E' con questo messaggio che vi auguro:
BUONE FESTE!
Gigio

27 dicembre 2015

Rifugiandoci nell'arte

Platea Sala Maggior Consiglio - Rifugiandoci nell'arte
La Band ringrazia. E con la Band ringraziano i bambini e le loro famiglie, perché era per loro che la Sala del Maggior Consiglio del Ducale il 12 dicembre si è riempito di amici che volevano partecipare, e sono diventati un tutt’uno con coloro che avevano organizzato e reso possibile quel grande momento. RIFUGIANDOCI NELL’ARTE è stata una grande occasione per far festa, per godere della musica e delle immagini e dei colori dei pittori, ma soprattutto per stare insieme: chi si è impegnato, chi ha lavorato e dato tanto e chi rispondeva all’invito a correre per la Band degli Orsi e per tutti i suoi bambini. Un incontro che non ha dimenticato chi non c’era, perché comunque presente.
La festa è iniziata con lo spettacolo offerto da un presepe di cioccolata degli artisti cioccolatieri Gianfranco Rosso e Antonio le Rose, modellato nella Loggia dei Mercanti, ospiti del Lyons San Giovanni, benedetto in San Lorenzo da padre Cesare e poi asceso al Palazzo dei Dogi per essere posizionato dai "Lucani a Genova" fra il "trenino di frontiera" di Emanuele Luzzati e le sculture di Gigi degli Abbati, premiate al festival Andersen di Sestri Levante. I bambini del coro "Maria Ausiliatrice", accompagnati da brave pianiste hanno saputo infiammare ed emozionare tutto il salone del Gran Consiglio, stracolmo di persone entusiaste, meritando ampiamente il bicchiere di cioccolata calda dispensato dal magico Cubo Pomati della Band.

I tre presentatori hanno affrontato con grinta e bravura il compito di gestire tanti protagonisti e momenti diversi. Come il progetto TEA FOR TWO, che è stato presentato a sorpresa dalla magistrale esecuzione al piano (generosamente fornito da Stefano Storti ) di Guido Bottaro, con gli inserimenti vocali di Carmen, Rossella, Primerose e Domiziana ed il melodico violino di Marco Mascia. Sono state così presentate le prime sei tazze della band, che hanno reso possibile il lancio del concorso internazionale "UNA TAZZA PER LA BAND".

Tutti occupati i 400 posti a sedere del Gran Consiglio e tantissimi amici della band in piedi ed in difficoltà per entrare nel grande Salone e vedere li primi due orsi in ceramica della band eseguiti da Romy Barrile e contrattempo non ha potuto tenere a battesimo il suo primo orso, mentre Vincent Maillard, che attendono molte altre riproduzioni dai molti altri artisti che partecipano al concorso internazionale "UNA ORSO PER LA BAND".

Raimondo Sirotti è stato accolto dall'ovazione dei presenti, ammaliati dai suoi colori, terapeutici per gli occhi e per il cuore. Gli allievi dell'Accademia hanno eseguito opere ispirate a "Rifugiandoci nell'arte", e Urbano d'Agostini, che ha tenuto la scena da sapiente uomo di mondo e di pennello: i suoi paesaggi accompagneranno la Band nei primi passi dell'asta web, accanto alla ricca collezione donata alla Band dal generosissimo mecenate dal quale è giunto l’invito a lavorare, subito, per il lancio immediato di 100 ARTISTI PER UN SORRISO.
Ancora musica, e che musica: Desirée Rancatore era attesa dai melomani genovesi in una sua anteprima di Bohème ed ha interpretando tre brani per la Band, per festeggiare le sue attività ed i suoi progetti.
Valentine Sion ha ripreso fra le mani il suo orso, quello che ha donato alla band: e c’era un pezzo di cuore della Band, nelle sue parole. Pierluigi Pollio, infine, ha donato alla band ulteriore entusiasmo per continuare insieme nella raccolta fondi che porterà ad ulteriori, sorprendenti realizzazioni.
Quanto ha già costruito, la Band: mattone su mattone, idee, discussioni, appassionati tentativi e cose fatte, concluse ma non finite, perché tutto continua, tutto respira e cresce, perché ci sono persone che sono con noi da sempre, e molti hanno da tempo deciso di camminare al nostro fianco. Per ognuno un ruolo, un compito, un modo diverso di intervenire e prendersi cura insieme dei “nostri” bambini e delle loro famiglie.
Brusco

23 dicembre 2015

Da oggi è Natale

Ormai da molti anni con il progetto "Uncinetto in ospedale" durante l'attività di reparto del mercoledì pomeriggio insieme a mamme e bambini prepariamo le decorazioni per gli alberi di Natale.
Fare l'albero di Natale nella propria casa è magia... 
Farlo in Ospedale è favola!!!
Ad addobbare gli alberi prendono parte tutti... Proprio tutti perchè non bisogna mai dimenticare che anche se ammalati i bambini conservano la loro essenza e vitalità!
Arrivano correndo... Qualcuno con le ciabattine in mano per non perdere tempo a calzarle... 
Qualcuno accompagnato...
Ma ci sono proprio tutti ed inizia la festa!
Portano le decorazioni fatte durante le scorse settimane o aiutano a mettere quelle preparate... Qualcuno si limita a fare il direttore lavori dando le indicazioni su dove sistemarle...
Qualcuno osserva stupito in braccio alla propria mamma...
Gaslini Band Band
Albero di Natale al Gaslini
Ed è così che questo albero fortunato è accarezzato 
da molte mani... piccole... piccolissime di tanti bambini! 
da mani forti e delicate di tante mamme.... 
mani incerte e spaventate di una mamma appena arrivata.... 
mani sicure e stanche di una mamma che ormai è una veterana
Generalmente gli alberi sono sempre più ricchi di addobbi in alto....
I nostri hanno le decorazioni ad altezza bambino...
Gli alberi in ospedale non possono avere luci....
I nostri brillano...
Mi incanto per un attimo ad ascoltare le risate, a vedere i bambini rotolarsi nel Natale ed avere la certezza che ora che c'è l'albero Babbo Natale passerà anche qui, perchè da oggi anche qui è un pò meno ospedale e un pò più casa.
Che abbiano inizio le feste...
...da oggi è Natale
Maura

20 dicembre 2015

La band per me...

Band degli Orsi
Questa volta mi rivolgo a tutti coloro che hanno avuto a che fare con la band degli orsi sia come parte attiva sia come spettatori non paganti. A tutti voi propongo un gioco semplice: attraverso tutta la fantasia che ognuno di voi possiede chiedo di provare a descrivere o disegnare ciò che la band rappresenta o ha rappresentato per voi.
Inizierò io a darvi una mia personale immagine che secondo me potrebbe spiegare ciò che la band è per me...

Per me la band è proprio come l'acqua.
Ne possiede l'impeto travolgente in grado di trasportare i sedimenti verso il mare, cullandoli dolcemente fino ad incontrare la grandezza del mare dove possono trovare finalmente la meta finale del loro viaggio. Ogni orso, in qualsiasi contesto si trovi, prova a trasportare le persone verso il "proprio mare" dove possa trovare un po' di pace e relax.
E' limpida e cristallina. Ogni volontario è spinto solamente dalla sua volontà di essere utile a proprio modo per chi in un determinato momento della sua vita è in difficoltà. Nessuno di noi è convinto di poter fare i miracoli ma nonostante questo si rende disponibile prestando il proprio tempo libero al servizio di chi ne ha più bisogno.
E' avvolgente. Si avvicina lentamente e silenziosamente cercando di creare un ambiente ospitale senza però invadere gli spazi. Un po' come fanno le onde che ogni volta provano ad avvicinarsi alla spiaggia rubandogli ogni volta qualche millimetro. E' un po' il gioco delle parti: nessuno di noi vuole superare il limite della privacy.
E' costantemente e dolcemente rumorosa. Un po' come molte persone ritengono che il rumore delle onde che si infrangono sugli scogli siano rilassanti, anche io penso che l'attività vivace e spontanea di ogni orso sia rilassante.
Non so se ho reso bene quello che per me la band rappresenta, ma nel caso vi lancio questa sfida.
Gigio

16 dicembre 2015

Un punto di incontro

Sono in ferie e questa sensazione di libertà l'avverto abbastanza ed in più sono felice perché tra qualche giorno partirò per 4 giorni. Insomma non poso proprio lamentarmi e il mio umore sta decisamente bene. Ma cosa centra questo con la band degli orsi? In effetti la domanda è pertinente e la risposta è senza ombra di dubbio "non centra nulla". Mi serviva solo per dare l'idea del mio stato d'animo quando ho iniziato il turno in tana.
Ho deciso di dedicare 3 orette del mio tempo libero per condividere questa mia sensazione con altri volontari e aiutare a dare un pochino il cambio a chi questo lo fa ogni settimana per diverse ore e quasi tutto l'anno.
Tornando al fulcro del discorso, questo turno in pausa pranzo verrà ricordato con piacere da me perché ho fatto la conoscenza con una volontaria che non avevo mai incontrato prima e che, come me, dedica il suo tempo libero per tenere aperta la tana in pausa pranzo. Non ricordo se ci siamo detti da quanto tempo siamo volontari ma, a differenza sua, io di lei sapevo solo il nome (lo dico con dispiacere ma è veramente difficile conoscersi tutti perché siamo tanti e tutti impegnati in diverse attività che non sempre si incontrano), mentre lei aveva ben chiaro quale fosse la mia collocazione.
Qualche domanda di routine e il silenzio della tana si rompe: ci raccontiamo qualche esperienza di turni in tana e qualche piccola riflessione su determinate situazioni affrontate...
La porta si apre ed entra una mamma, in punta di piedi che subito ci osserva e ci chiede se può entrare a cucinare; è un pochino intimidita perché non ci conosce ancora bene, ma io sfortunatamente si... Dico sfortunatamente perché l'ho incontrata al Gaslini e mi ricordo anche suo figlio! Ma questa è un'altra storia e non sarò io il narratore.
Si dirige in cucina sapendo già dove trovare gli utensili che le servono: è indice che a lei quel luogo è quasi familiare. Mentre cucina scambiamo 2 chiacchiere giusto per conoscersi un po' meglio e ci racconta un'antica storia orientale sui legami speciali tra uomo e donna. E' la storia di un uomo che sta cercando moglie per mettere su famiglia. Il destino ha in servo per lui una futura sposa che però è ancora una bambina; questa certezza è data dal fatto che i loro mignoli sono legati da un lungo ed invisibile filo rosso (solo il vecchio monaco a cui l'uomo si rivolge per un consiglio poteva vederlo) ma l'uomo non ha la pazienza di attendere e così ordina di ucciderla. Il piano dell'uomo fallì e, come il vecchio gli predisse, anzi diventarono marito e moglie perché il loro destino era proprio quello (leggete la storia completa del filo rosso del destino).
INAUGURAZIONE DEL SECONDO APPARTAMENTO
Punto di incontro: inaugurazione rifugio 2
Dopo il racconto fu inevitabile il confronto tra le due donne ed ovviamente potete immaginare cosa si dissero. Io rimasi in un angolo a fischiettare come se nulla fosse: mi conveniva così visto che il racconto non metteva proprio in buona luce l'uomo. A buon intenditore poche parole!
La mamma finisce di cucinare e se ne ritorna al Gaslini, lasciando me e la volontaria da soli a discutere di argomenti semplici e quotidiani come il taglio dei capelli! Niente di filosofico o esistenziale ma un banale confronto tra due persone che si erano appena incontrate.
Ecco a cosa serve la tana: non sempre deve essere una valvola di sfogo dei genitori, ma un punto di incontro tra percorsi di vita differenti o ancora più banalmente un luogo dove 2 volontari si conoscono per la prima volta.
Gigio

13 dicembre 2015

Il desiderio che più desiderio non si può!

Un regalo speciale
Questo racconto non renderà giustizia alla delicatezza e alla dolcezza che 3 splendide bambine hanno esibito lunedì sera all'interno del Gaslini. Ignoro i loro nomi e sinceramente non serve saperlo perché il loro gesto molto spontaneo è comune a tanti altri bimbi che ho incontrato nei vari reparti.
Ognuno ringrazia come si sente: chi mi sorride felice, chi salta di gioia, chi segue con attenzione la favola o sta al gioco senza però dirmi grazie anche se i suoi genitori lo pregano di farlo (a volte succede anche questo), chi invece arrabbiato per la cattiva giornata mi dice seccamente no, ma, non perché non abbia piacere a sentirci, ma perché in quel momento lui non ne ha bisogno mentre altri magari si...
Ognuno di questi gesti è una forma di ringraziamento! E poi accade quello che è successo ieri...
Incomprensibili come i gesti detti prima!

Siamo un pochino in ritardo: sono ormai le 20.40 e ci dirigiamo verso l'uscita un po' frettolosamente, ma 3 bambine urlano ai miei compagni di reparto di fermarsi...
Pensavo che sarebbe stato difficile andarsene non perché volessimo scappare via velocemente, ma semplicemente perché gli accordi col Gaslini sono quelli di abbandonare i reparti alle 20.30 così che possa esserci il giusto tempo per andare a dormire e ristabilire il giusto clima...
Il mio "timore" era che ci chiedessero di fermarci ancora... Nulla di tutto questo, anzi molto di più: volevano salutare i loro compagni di gioco che poco prima erano entrati in silenzio nella loro stanzetta.
Due bambine ci tendono i palmi delle loro mani mostrandoci due fiori di carta, uno rosso e l'altro rosa, che appoggiano delicatamente rispettivamente sulla mano di Luca (è uno dei volontari che era passato nella sua stanzetta) e sulla mia mano (io loro non le ho conosciute perché sono andato in altre stanzette). Ci spiegano il motivo di quel regalo e nella semplicità delle loro parole ho sentito proprio il piacere della nostra visita!
Per darvi un'idea concreta di quella mia emozione vi descriverò una scenetta.
Immaginatevi quando eravate bambini e dedicavate del tempo a scrivere una lunga lista di regali che Babbo Natale avrebbe dovuto portarvi. Immaginate quando la dettavate o scrivevate di vostro pugno (non bastano 5 minuti per completarla).
Immaginate adesso che questa lettera è chiusa e custodita dalle vostre persone di fiducia...
Passano i giorni e voi aumentate la vostra fiducia in quelle persone e siete convinti che quei regali arriveranno tutti... Anche il più assurdo e irrealizzabile di tutti!
E' il 25 dicembre e nell'ultimo regalo, quello incartato peggio e più piccolo di tutti magicamente si cela proprio lui: il signore di tutti i desideri!
Ecco quella è la sensazione che ho provato.
Gigio

9 dicembre 2015

Questioni di sguardi

CHOCONCORSO 11 MAGGIO 2014
La sicurezza di divertirsi lo si legge anche da questi sguardi
Sta per cominciare il nuovo corso di formazione e la domanda che mi pongo più di frequente è:
"Come descriverei la band e i reparti?"
Ho riflettuto a lungo e ho pensato che potesse bastare una parola: sguardi.
Sì, sguardi, perché la band e soprattutto i reparti sono una questione di sguardi.
Ogni momento importante vissuto in band lo ricordo grazie a uno sguardo.
Come potrei dimenticarmi di S., "cucciolotta" di poco più di due anni, che quasi 4 anni fa mi ha conquistato con uno sguardo?! Ci aspettava nella sua stanzetta, era in isolamento, non poteva entrare nessuno a giocare con lei e anche le infermiere ce lo vietarono... "Non si può entrare..." ci dissero.
E' in corridoio che incontrammo il nonno: sguardo stanco, triste, impaurito, ma...
Appena ci vede, i suoi occhi si trasformano, diventano speranzosi, determinati a voler regalare cinque minuti di normalità alla nipotina. La mia compagna ed io ci guardammo e...
Fu un semplice sguardo!

Bastò quello per capire cosa volessimo fare e con il permesso delle infermiere trovammo la soluzione!
Non entrammo in stanza, non si poteva, rimanemmo sulla soglia e cominciammo a leggere una favola.
Inizia la magia incorniciata di sguardi, sorrisi, facce buffe e poche parole.
Noi quella sera avevamo vinto, avevamo raccolto due sguardi colorati (nonno e nipote), i bacini volanti della bambina (quelli che si mandano a distanza utilizzando le mani) e noi che esprimevamo il nostro grazie silenzioso per quella testimonianza di vita e amore che solo un nonno e una cucciola potevano regalarci...
Potrei raccontare altri cento di questi sguardi; ne ho incontrati tanti nei miei anni in band:

Tristi e arrabbiati, allegri e entusiasti, sguardi colmi di speranza e gratitudine...

Ognuno di questi era carico di forza, coraggio e grande dignità...
Ho visto quelli dei miei compagni da stanchi a entusiasti, a volte commossi ma sempre coraggiosi, determinati, desiderosi di esserci e carichi di sogni.
Sono questi sguardi che mi conquistano ogni venerdì e ogni volta che sono in band...
Sono questi sguardi che cambiano la mia visione sul mondo, perché vanno dritti al cuore senza bisogno di tante parole.
"Non si vede bene che con il cuore..L'essenziale è invisibile agli occhi"
Orsetta Fede

24 maggio 2015

Mamma quanto sei bella!

"Mamma quanto sei bella" è un evento di cui ne sono venuta a conoscenza tramite una mail della Band, effettivamente un po' poco per capire di cosa si trattasse, così ho chiesto qualche delucidazione sempre via mail.
Sicuramente per i troppi eventi e persone da mettere in contatto tra loro, la risposta tardava ad arrivare, così con l'aiuto di mia figlia, già in Band da 2 anni e Facebook (che non ho, ma che di controvoglia avrò) sono riuscita ad avere nominativo e cellulare della referente Maura 

L'incontro telefonico mi è servito per decidere di fare da mammataxi per le mamme che stanno accanto ai loro bambini in ospedale.
Giornata calda estiva, mamme meravigliose, ho iniziato il mio primo viaggio verso la parrucchiera Crazy Hair a Nervi, con tanto di chiacchiere, silenzi e risate di mamme che venivano da Catania, Milano, piuttosto che da Caserta, ma anche da Genova, sì perchè anche le mamme di Genova possono essere sole... C'è chi mi ha chiesto di poter prelevare da un bancomat, chi di comprare le
sigarette, chi di fermarmi un attimo per fare una foto al monumento di cui stavo spiegando a chi era stato dedicato, il monumento a Quarto da dove sono partiti i Garibaldini.

L'emozione più forte che ho avuto è però quando sono entrata dalla parrucchiera a prendere le mie prime due mamme da riportare al Gaslini... Erano ancora sedute sulle poltrone davanti allo specchio, una parlava e sfogliava una rivista ridendo, l'altra riceveva gli ultimi ritocchi ai capelli... Le ho viste bellissime e in un attimo ho avuto un nodo in gola e le lacrime agli occhi per la loro di felicità!

Questa emozione me l'aveva già spiegata giorni prima Maura con tanto entusiasmo, ma se non si va su strada e non si tocca con mano, non si capisce che esiste davvero , che è grandissima e che sei tu, cioè in questo caso io, che ricevi un regalo grande per la festa della mamma.

Grazie e arrivederci al prossimo anno.
Danila